Chi sono i new workers italiani: donne, giovani e senior mktgdepasquale 24/09/2025

Chi sono i new workers italiani: donne, giovani e senior

New Workers Italiani (1)
New Workers Italiani (1)

Il Rapporto Coop 2025 evidenzia un mercato del lavoro affollato e frammentato: accanto ai new workers, tra i 45 e i 64 anni, uomini istruiti, spesso dipendenti, con un’esperienza preziosa, vi sono i “poliworkers” under 35 e, in crescita, i pensionati che continuano a lavorare.  

Non solo giovani alla ricerca della prima occupazione, ma anche donne, laureati, over 50 e pensionati che scelgono di restare attivi.

Un mosaico di competenze ed esperienze che rappresenta una sfida cruciale per imprese e istituzioni: ridurre divari, valorizzare la diversità e creare un sistema inclusivo capace di sostenere la crescita del Paese.

Il mercato del lavoro in numeri

Il Rapporto Coop 2025 fotografa con precisione la nuova realtà italiana:

  • 24 milioni: i lavoratori nel primo trimestre 2025;
  • 840 mila: i nuovi occupati dal 2019;
  • 8,5%: i pensionati che attualmente svolgono un’attività lavorativa;
  • 3 milioni: gli italiani che entrerebbero nel mercato del lavoro se il tasso di occupazione fosse uguale alla media europea.

Numeri che raccontano un Paese in trasformazione, dove restano però tensioni, fratture legate a precarietà, disuguaglianze di genere e difficoltà di conciliare lavoro-casa.

I giovani under 35: la generazione dei “poli workers”

I giovani under 35 sempre più spesso si presentano come poliworkers, ovvero lavoratori che combinano più impieghi e percorsi professionali diversi, spesso di breve durata, in cerca di un’identità, ma anche spinti da diversi fattori:

  • la ricerca di flessibilità ed autonomia;
  • il bisogno di integrare redditi spesso insufficienti;
  • il rischio di precarietà permanente, con carriere frammentate e difficili da stabilizzare.

La fluidità dei giovani si inserisce nella logica della “modernità liquida”: esperienze brevi, contratti temporanei e traiettorie lavorative non lineari.

Gli over 50 e i pensionati: nuove energie per il lavoro

Accanto ai giovani, cresce l’apporto degli over 50 e dei pensionati che restano attivi:

  • l’occupazione maschile tra i 45 e i 64 anni è in aumento, soprattutto tra i più istruiti con contratti da dipendenti;
  • sempre più pensionati scelgono di continuare a lavorare, oggi rappresentano l’8,5% degli occupati;
  • per molti over 65, il lavoro diventa una forma di partecipazione sociale ed economica, che integra la pensione e garantisce indipendenza.

La pensione non è più un confine netto ma una fase di passaggio: gli “old workers” portano nel mercato esperienza, competenze ed affidabilità e rispondono ad un’emergenza del Paese rappresentata da tutele e redditi da pensione spesso insufficienti.

Il lavoro delle donne: opportunità e ostacoli

Il Rapporto Coop 2025 dedica ampio spazio al ruolo femminile, ancora segnato da criticità strutturali:

  • il 50% delle donne lascia il lavoro a causa della scarsa disponibilità di servizi per la cura dei figli e difficoltà a conciliare esigenze familiari e lavoro;
  • oltre 2 milioni di donne non partecipano al mercato del lavoro per motivi familiari;
  • le interruzioni di carriera legate a maternità o caregiving riducono reddito, pensione ed indipendenza economica.

Nonostante i progressi, il peso delle disuguaglianze di genere resta alto e costituisce uno dei principali ostacoli alla piena valorizzazione delle competenze femminili.

Un mosaico di fragilità e opportunità

Il mondo del lavoro è dunque composito:

  • new workers, tra i 45 e i 64 anni, uomini istruiti, spesso dipendenti, con un’esperienza preziosa;
  • giovani poliworkers, che alternano più lavori e inseguono stabilità;
  • donne, che affrontano carichi familiari e barriere all’ingresso o alla permanenza nel mercato;
  • over 50 e pensionati, che restano attivi per contribuire con esperienza e integrare redditi.

Una complessità che rappresenta per le imprese una sfida e nel contempo un’opportunità: attrarre e trattenere talenti significa riconoscere e valorizzare competenze eterogenee, ridurre i divari e costruire modelli di lavoro inclusivi.

Per affrontare questa complessità serve un approccio inclusivo. Grazie a programmi di formazione strutturati e focalizzati sia su competenze specialistiche, sia su soft skill; significativa e pervasiva presenza femminile a tutti i livelli della struttura organizzativa; assenza di preclusioni di genere ed età, Winflow rappresenta un esempio concreto di approccio inclusivo, capace di  valorizzare new workers,  accompagnandoli verso un futuro professionale di valore, nonché donne e lavoratori di tutte le età in una fase particolare della loro vita professionale, ad esempio chi ha necessità di reinserirsi nel mondo del lavoro dopo un periodo di stasi per questioni personali o familiari.  enza femminile e l’apertura a tutte le età, Winflow è un esempio concreto di come valorizzare i new workers italiani e accompagnarli verso un futuro professionale di valore

Winflow: inclusione e crescita per i new workers italiani

In questo scenario, Winflow, società partner del Gruppo De Pasquale, rappresenta un esempio di azienda capace di valorizzare le differenti figure del mondo del lavoro, in particolare grazie a: 

  • formazione e crescita per i giovani: percorsi di sviluppo professionale e acquisizione di nuove competenze
  • presenza femminile significativa: circa l’80%, a conferma dell’attenzione costante nel consentire a mamme lavoratrici o caregiver di conciliare esigenze familiari e lavoro; 
  • ambiente inclusivo: nessuna preclusione anagrafica e grande attenzione a motivazione, talento ed esperienza. Inclusione anche per i lavoratori senior, che, non più giovanissimi, desiderano reinserirsi nel mondo del lavoro.

Winflow mette al centro persone, competenze e percorsi di crescita strutturati; opportunità concrete per i “new workers”: “old”, under 35 e quote rosa.  

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